Come abbiamo completato in questo cantiere
Costruzione delle linee
Linee di adduzione con pressioni di 75 bar (21,2 km di lunghezza) e di 24 bar (per 7,73 km), comprensive di allacciamenti.
Realizzazione impianti
Abbiamo realizzato anche tutti gli impianti di vario tipo, nonchè gli allacciamenti alle linee esistenti.
Attraversamenti
Sono centinaia e sono stati realizzati sia attraverso trivellazioni con macchina spingitubo sia a cielo aperto.
Dismissioni
Lo smantellamento delle linee dismesse è stato realizzato nel massimo rispetto ambientale, evitando ogni dispersione.
I protagonisti
La Committenza
Snam è la principale utility del gas in Europa. Nata nel 1941 come Società Nazionale Metanodotti, da oltre 75 anni realizza e gestisce infrastrutture sostenibili e tecnologicamente avanzate che garantiscono la sicurezza energetica. Opera in Italia e, tramite partecipate, Austria (TAGe GCA), Francia (Teréga) e Regno Unito (Interconnector UK).
I progettisti
Comis si occupa di progettazione, cantierizzazione e realizzazione di opere di infrastrutturazione in Italia e all’estero. Forte di un’esperienza consolidata negli anni, è in grado di affrontare sfide di ogni livello di complessità, siano esse metanodotti, elettrodotti o altri sottoservizi.
La Direzione Lavori
TechnipFMC PLC è un’azienda multinazionale operante nel settore dell’ingegneria petrolifera e gasiera, leader in progetti, tecnologie, sistemi e servizi nel settore; è nata nel 2017 dalla fusione della francese Technip e della statunitense FMC Technologies. La sede legale è a Londra, mentre le sedi operative sono a Parigi (ex Technip) e a Houston (FMC Technologies).
chilometri
di nuove linee posate
chilometri
di linee dismesse e correttamente smaltite
attraversamenti
linee elettriche, gas, canali, infrastrutture
< Il cantiere in dettaglio >
Qualità controllata e certificata in ogni sua fase
I punti critici del cantiere?
Tanta acqua, ma non solo
Il progetto di costruzione (e di relativa dismissione delle linee non più attive) del nuovo metanodotto in media pressione che si estende nei comuni di Sergnano, Agnadello e RIvolta d’Adda e si sviluppa su tre direttive principali, completate da tutti i relativi collegamenti alla rete [SNAM] esistente e ai punti di utenza principali presenti sul tracciato.
Complessivamente sono stati posati oltre 29 km di linee, con diametri e pressioni di esercizio differenti; i tratti principali hanno la seguente consistenza:
- 13.790 m con diametro DN500 e pressione a 24 bar
- 4.514 m con diametro DN750 e pressione a 24 bar
- 8.780 m con diametro DN200 e pressione a 75 bar.
A questi si sono affiancati numerosi brevi tratti con specifiche tecniche differenziate, essenzialmente dovute a attraversamenti di corsi d’acqua, sedi stradali o altri sottoservizi.
Su tutti e tre i tratti principali (da Sergnano a Agnanello, da Agnanello a Rivolta e sulla derivazione per Spino d’Adda) le problematiche principali erano essenzialmente di due tipi:
- la presenza in alcuni tratti di un alto livello di acqua di falda (i tracciati si dispiegano fra il fiume Adda e il fiume Serio);
- i numerosi attraversamenti da affrontare sfruttando la tecnica trenchless con tubo camicia e con l’ausilio di palancolati.
La presenza d’acqua ha richiesto una particolare cura nella deteterminazione dell’entità degli interventi di drenaggio che sono stati eseguiti con pozzi drenanti in ferro infissi a fondo scavo.
Sempre dal punto di vista idrico, tutte le opere sono state realizzate ponendo particolare cura a non inficiare la rete di irrigazione agricola, realizzando opportune derivazioni provvisorie, per poi ripristinare a interramento linee avvenuto, le condizioni originarie.
Numerosi gli impianti da realizzarsi sulla linea (P.I.L., P.I.D.I, P.I.D.A. e P.I.D.S.), compresa la costruzione dell’impianto trappola all’interno dell’impianto di riduzione di Agnadello esistente. Per tutti gli impianti [CAZZARO Spa] si è occupata della realizzazione chiavi in mano, fornendo alla Committenza i movimenti terra, tutte le lavorazioni civili, quelle elettriche e quelle meccaniche, nonchè i controlli finali e i collaudi, comprensivi di posa, ove richiesto, dei tubi polifora portacavi in polietilene per le linee di telecontrollo e la posa di punti di misura superficiale in corrispondenza di ogni attraversamento. Negli impianti di particolare rilevanza, come appunto quello di Agnadello, sono state realizzate anche le nuove recinzioni perimetrali, nonchè tutte le opere stradali necessarie a raggiungere l’impianto.
Tutte le lavorazioni sono state realizzate con particolare cura alla riduzione dell’impatto ambientale dei cantieri: i terreni di scotico sono stati preservati e utilizzati per il ripristino a conclusione dei lavori, mentre il materiale scavato è stato in gran parte (quando consentito dal capitolato progettuale) trattato in loco e riutilizzato per la ritombatura delle linee.
Il controllo di qualità è stato ferreo: tutte le saldature sono state verificate con sistema radiografico, mentre l’integrità dello strato di protezione in polietilene delle tubazioni è stata controllata con speciali detector elettrici e ripristinata nel caso si fossero individuate falde.
I numerosi attraversamenti e i tratti del metanonodotto che correvano in parallelo a strade pubbliche sono stati realizzati con particolare cura per non interferire con le strutture esistenti.
Il tutto è stato possibile grazie all’ampio e variegato parco macchine di cui la [CAZZARO Spa] può disporre e dai numerosi professionisti esperti nel settore presenti nell’organico, che giorno per giorno hanno lavorato a stretto contatto con la Direzione Lavori e con la Committenza per soddisfare, insieme, quelle che sono le vicissitudini relative alla realizzazione di un metanodotto.
Il mix di tutte queste variabili ha permesso di terminare i lavori molto prima dei tempi stimati dal cronoprogramma di cantiere.
Trivella spingitubo per attraversamenti
La trivella ha gestito un attraversamento per la posa di una tubazione DN750
Rimozione della rete dismessa
Il progetto di dismissione delle linee non più in esercizio è stato realizzato in parallelo alla costruzione delle nuove infrastrutture. Questo ha consentito di ridurre al massimo l’impatto dei cantieri sulle attività imprenditoriali e sull’ambiente
La dismissione delle vecchie linee non più in attività ha rappresentato una sfida altrettanto impegnativa di quella della costruzione dei nuovi tratti di metanodotto. Le linee da gestire, infatti, si estendevano per quasi 45 km, con diametri compresi fra un massimo di DN400 e un minimo di DN80. Per la maggior parte queste linee, una volta scoperte con scavo meccanizzato (con zone gestite con scavo a mano) sono state rimosse operando per tratti di linee chiusi e successivi.
Per evitare qualsiasi inquinamento accidentale durante le opere di rimozione al disotto dellle tubazioni da tagliare sono stati posti teli in polipropilene per la raccolta di materiale e percolati.
Tutte le tubazioni tagliate sono state stoccate provvisoriamente in cantiere per poi essere smaltite secondo le indicazioni della normativa vigente.
Processo di inertizzazione
Per alcuni tratti molto limitati, in cui non era possibile procedere con la rimozione, si sono attuati interventi di inertizzazione delle condotte. Una volta scavate le nicchie in corrispondenza dell’inizio-fine del tratto da inertizzare, sono stati saldati fondelli in acciaio in corrispondenza delle due estremità. Da uno di questi (l’altro era adibito a sfiato) si è provveduto a pompare nella condotta un’apposita miscela cementizia. i fondelli poi sono stati chiusi con tappi in acciaio saldati e si è provveduto a ripristinare le condizioni dell’area allo stato di fatto prima del cantiere.