Il segreto delle spingitubo
Le trivellazioni con pressotrivella come tecnica no-dig per superare le interferenze
Le interferenze con le infrastrutture sono uno dei fattori più delicati da gestire nella realizzazione dei metanodotti o delle altre linee di adduzione di fluidi o gas (acquedotti, ossigendotti, ad esempio).
Spesso, infatti, non è possibile, per ragioni di sicurezza o spazio a disposizione, operare con la tradizionale tecnica di scavo a cielo aperto e occorre implementare soluzioni basate sul no-dig che consentono di sottopassare piccoli corsi d’acqua, arterie stradali o ferroviarie, reti infrastrutturali esistenti (altri acquedotti o dorsali per telecomunicazioni, ad esempio).
Per tubazioni di diametro significativo o per situazioni particolarmente delicate dal punto di vista logistico, la tecnica che consente di operare nella massima efficienza e con assoluta sicurezza è quella delle trivellazioni con pressotrivella (conosciute anche come trivellazioni con macchina spingitubo).
Gli interventi con macchina spingitubo (pressotrivella) consentono infatti, l’escavazione del materiale con la contestuale infissione delle tubazioni; il processo avviene grazie all’impiego di una testata di scavo seguita da un treno di coclee modulari che consente la rimozione del terreno scavato.
Per evitare fenomeni di scavernamento (con possibili cedimenti delle pavimentazioni stradali o della massicciata ferroviaria), la lunghezza delle coclee inserite all’interno del tubo sarà sempre di 1.5 o 3 metri inferiore a quello della guaina: La strumentazione di controllo delle pressioni della pressotrivella (che controlla in continua la resistenza opposta dal fronte di scavo all’avanzamento della trivella) consentirà, al contrario, di evitare fenomeni di sollevamento del manto stradale o ferroviario.
Il processo, di per sé semplice, richiede numerose attenzioni per garantire la sicurezza operativa del personale impiegato e per la protezione dell’integrità strutturale e geometrica delle infrastrutture da sottopassare.
Due camere per una spingitubo
Dopo aver correttamente delimitato il cantiere, occorre predisporre una camera di spinta e una di ricezione, entrambe perimetrate da un adeguato sistema di blindaggio delle pareti in modo da minimizzare i volumi di terra da scavare (in caso di interventi sottofalda si riduce anche la qualità di acqua da rimuovere dallo scavo) e la contestuale superficie del cantiere.
Per il blindaggio utilizziamo palancolati centinati con travi HEB300 che possono essere supportati, a seconda delle esigenze di progetto, da telai di contrasto e/ tiranti di ancoraggio; una volta terminate le operazioni di preparazione, nella camera di spinta viene collocato il telaio metallico sul quale scorre la macchina spingitubo che può utilizzare verghe di tubazioni di lunghezza variabile (di solito 12 o 6 metri).
Per avere un adeguato ancoraggio a terra della pressotrivella viene anche predisposto, in caso di necessità, un muro di contrasto in pannello d’acciaio; una volta terminato l’allestimento della spingitubo, si procede all’infissione delle tubazioni per la lunghezza prevista dal progetto, con giunzione delle varie verghe con saldatura a elettrodo per i tubi guaina e a TIG per i tubi portacavo. (in genere guaina e tubi portacavo vengono tutti saldati ad elettrodo).
Spingitubo, il sigaro va distanziato e isolato
Successivamente alla posa delle tubazioni di protezione e soprattutto negli interventi di reti per l’adduzione di fluidi gassosi (azoto e ossigeno ad esempio), viene posto in opera, all’interno delle tubazioni di protezione stesse, quello che in gergo viene chiamato ‘sigaro’, un tubo di linea con collari distanziatori per semplificare le operazioni di inserimento. Alle estremità del tubo di protezione possono essere infine installati (quando la committenza lo richiede) i tubi di sfiato, dotati di presa per le verifiche delle fughe di gas e di dispositivi tagliafiamma.
Il sigaro viene collegato quindi alla linea e isolato della stessa con l’applicazione di due tappi di chiusura con fasce termorestringenti.
Una volta completato il varo della condotta di attraversamento verranno effettuati i rinterri delle camere di spinta e di ricezione e completate le opere di ripristino e di tutti gli elementi accessori (viabilità, perimetrazioni, segnaletica).
Sicurezza e ambiente
Tutti i nostri interventi vengono realizzati nella completa sicurezza per i nostri operatori e per il contesto circostante; ogni attraversamento viene gestito con un piano di sicurezza specifico, redatto da tecnici specializzati, che tiene contro delle caratteristiche puntuali dell’intervento da realizzare e di tutte le condizioni al contorno.
Dal punto di vista della tutela ambientale, effettuiamo, soprattutto nel caso di attraversamenti di aste idriche, prelievi costanti delle acque di falda e fluenti, per scongiurare ogni rischio di contaminazione.
Tutte le terre di scavo delle fosse di spinta e uscita, anche quelle che verranno riutilizzate in loco, sono analizzate nel pieno rispetto delle vigenti normative di legge e, nel caso si riscontrassero problematiche di inquinamento, smaltite secondo le procedure previste; a maggior ragione seguiamo un rigido processo di analisi e smaltimento delle terre di smarino, per evitare di disperdere in ambiente materiale inquinato o potenzialmente pericoloso.
Poniamo particolare cura, infine, al ripristino delle condizioni antecedenti al progetto sia dal punto di vista geometrico (attenzione nei rinterri, riuso della terra fertile di scotico) sia da quello della rimozione di ogni possibile elemento inquinante derivante dall’attività di cantiere.