Saldature a regola d’arte nei metanodotti
Il controllo delle procedure di saldatura è un aspetto fondamentale nella costruzione di un metanodotto
Seguire rigorosamente le procedure, rispettare elevati standard qualitativi, redigere completi e esaustivi rapporti per la Committenza; la saldatura nel processo di costruzione di un metanodotto è, probabilmente, la fase di lavorazione più complessa e articolata dell’intero cantiere realizzativo.
Ne sa qualcosa il nostro responsabile delle squadre di saldatura, [Luigi Troiani] che, arrivato alle 56 primavere, lavora in questo settore fin dal 1989, con esperienze di alto profilo in numerosi cantieri in tutto il Mondo.
Troiani sottolinea come: “Il processo di saldatura comincia ben prima del cantiere, con la preparazione dei documenti che regolano il processo stesso di saldatura; da sottolineare come non si tratti di documentazioni standard, ‘copia e incolla’, ma di relazioni specifiche per il cantiere che si deve realizzare, messe a punto sulla base dei Materiali, Diametri e degli Spessori delle tubazioni da saldare nelle varie tratte di metanodotto”.
Prosegue Troiani: “Nella realizzazione del metanodotto esistono quindi moltissime variabili, tutte predefinite in fase di progetto esecutivo, che regolano la saldatura e che entrano in dettagli estremamente specifici, come, ad esempio, la procedura di gestione degli elettrodi che vengono essiccati (quando necessario e richiesto) in appositi forni di trattamento e poi mantenuti alla temperatura prestabilita da forni portatili di mantenimento, in modo da garantire ben precisi parametri applicativi”.
“Sulla base delle Procedure preliminari ed esecutive (pWPS e PQR) si eseguono Saldature con Materiali/Diametri/Spessori ricavati dai Materiali nei Range di progetto, ai quali vengono ricavate delle sezioni e testate con prove Distruttive in Laboratorio Certificato (Resilienze, Pieghe, Durezze etc.). Sul campo ogni dettaglio viene tenuto in considerazione, preparazione del Cianfrino, accoppiamento tra le parti, preriscaldo e parametri elettrici come da Procedure Approvate (PQR e WPS) dagli spessori e dai diametri appunto, dalle quote di progetto fino all’analisi di eventuali fenomeni di ovalizzazione/slivellamento dei pezzi da saldare”.
“Se tali parametri rientrano, con un range di tolleranze (che chiamiamo WPS di cantiere), all’interno delle specifiche del documento e possono essere riportate ai provini realizzati in precedenza (PQR), si procede con la saldatura”.
“Come per le Saldature anche i Saldatori hanno bisogno di Qualifica (WQT e WPQ), in base agli Standard Applicabili, nel nostro caso sono le ISO 9606: a questi vengono fatte eseguire delle saldature poi testate con dei CND”.
“Questo è lo standard in cui operiamo: le uniche eccezioni sono quelle che possono avvenire in caso di ben specifiche richieste della Committenza, regolarmente annotate e documentate nelle relazioni aggiuntive di progetto”.
“La saldatura, soprattutto nelle tubazioni dei metanodotti ad alta pressione, non concede distrazioni o errori; dato che nelle tubazioni il flusso raggiunge i 70 bar è evidente che il margine di tolleranza deve essere nullo”.
“Proprio per avere sotto controllo in ogni istante i parametri di lavoro, verifichiamo costantemente preriscaldo iniziale e tra le passate (Termometro in cantiere per le verifiche), l’amperaggio e il voltaggio degli elettrodi (amperometro in cantiere per verifiche), nonché la velocità di avanzamento della saldatura; questi parametri sono fondamentali per la verifica più importante: quella dell’apporto termico della saldatura”.
“Da sottolineare che, proprio per avere una validazione assoluta e inconfutabile delle misurazioni, tutti gli strumenti di misura che utilizziamo in cantiere sono certificati/calibrati da appositi Enti terzi validati a farlo”.
“Una volta verificate le condizioni di saldatura, il processo è relativamente semplice (anche se richiede una perizia operativa di alto livello): si susseguono passate di saldatura definite come: Prima; Riempimento e Finitura (differenti in numero a seconda degli spessori definitivi richiesti e eseguite da squadre che lavorano in serie), intervallate da interventi di molatura (per rimuovere sfridi, irregolarità o impurità visibili). Quando viene raggiunto il risultato prescritto dalla documentazione di progetto, si esegue una pulizia finale con spazzolatura superficiale”.
Sottolinea Troiani: “Come accennavo nelle tratte di metanodotto ad alta pressione nulla può essere lasciato al caso; ed è per questo che realizziamo, per ogni singola saldatura, una serie completa di controlli non distruttivi (CND) come da Progetto. I controlli vengono appaltati a società terze specializzate certificate ed approvate che eseguono: controlli radiogammagrafici, radiografici (per i pezzi speciali come le curve), controlli SAUT (controllo a ultrasuoni semiautomatico) e TOFD (Time of Flyght Diffraction). L’impresa incaricata ci fornisce tutta la documentazione e i relativi certificati, per ogni singola saldatura, che, una volta controllati, vengono trasmessi allegati alla documentazione che trasmettiamo alla Direzione Lavori”.
Conclude Troiani: “Quello del saldatore è un lavoro di grande responsabilità che richiede una notevole perizia tecnica, una grande dose di spirito di sacrificio e un’attenzione ai dettagli non comune. E’ però anche un lavoro che dà molte soddisfazioni, prima fra tutte quella di contribuire con la propria opera alla realizzazione di un elemento fondamentale, senza il quale sarebbe impossibile garantire la sicurezza di opere strategiche come i metanodotti. Gli ispettori di saldatura hanno, se volete, una responsabilità in più: garantire che tutte le squadre assicurino la stessa qualità realizzativa, seguano le procedure e lavorino con scrupolo e determinazione. E’ un lavoro impegnativo, ma che mi piace molto, altrimenti non lo farei da più di 30 anni”.
Acronimi:
CND– CONTROLLI NON DISTRUTTIVI
WPS-WELDING PROCEDURE SPECIFICATION
PQR-PROCEDURE QUALIFICATION RECORDS
pWPS-PRELIMINAR WELDING PROCEDURE SPECIFICATION
WQT-WELDER QULIFICATION TEST
WPQ-WELDER PERFORMANCE QUALIFICATION